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Siamo entusiasti di lanciare oggi openfood.ch: un database liberamente accessibile, contenente informazioni su svariati prodotti alimentari forniti di codici a barre, venduti in Svizzera.

Esiste la necessità di una banca dati di questo tipo? Senza dubbio. Attualmente, non esiste un database sui prodotti alimentari svizzeri che sia veramente aperto, libero e sopratutto accessibile tramite una API. Quest'ultimo aspetto è particolarmente importante in quanto permette la creazione di un ecosistema di servizi relativi ai dati alimentari, che costituisce d’altra parte uno dei principali obiettivi di openfood.ch.

Quella che stiamo lanciando è solo la prima versione di openfood.ch. Non pretendiamo che i nostri dati siano completi, ma al tempo stesso, con oltre 14.000 prodotti presenti nel nostro database, possiamo affermare di aver iniziato col piede giusto. Confidiamo di far leva sull’aiuto degli utenti per la crescita e la manutenzione di una banca dati di alta qualità. A breve infatti, espanderemo notevolmente la funzionalità crowdsourcing del nostro sito.

Nonostante ciò, siamo consapevoli della molteplicità di fonti che forniscono dati liberamente accessibili, sui prodotti alimentari in Svizzera. Proprio all’interno di questo contesto, siamo entusiasti di essere un partner indipendente dei prossimi open food data hackdays, che avranno luogo il 10-11 febbraio 2017, contemporaneamente presso l'EPFL di Losanna e il ZHdK di Zurigo. Per la relativa registrazione e maggiori informazioni su questo evento, si prega di consultare il sito https://food.opendata.ch.

Questo è solo l'inizio di un lungo percorso. Da una parte vorremmo fornire più dati sui prodotti alimentari, rispetto a quelli attualmente presenti sulle etichette. Ad esempio, grazie ai costi sempre piú bassi dell’analisi del DNA, probabilmente saremo presto in grado di consentire agli utenti di caricare anche il sequenziamento genomico (DNA) dei prodotti alimentari (vedi ad esempio https://opensnp.org/ e http://www.swissdecode.com/ per un confronto con progetti simili).

D'altra parte, è chiaro che una buona parte del cibo consumato non é dotato di un codice a barre - si pensi per esempio ai ristoranti o alle mense universitarie. In questo caso, abbiamo bisogno di un altro approccio per raccogliere i contenuti nutrizionali degli alimenti, come ad esempio l’analisi di una foto. Il team openfood.ch sta lavorando duramente su questo problema e sarà presto in grado di aprire una seconda API basata non sui codici a barre, ma sulle immagini (API di riconoscimento delle immagini). Siate certi che realizzeremo anche quella!

Pubblicato su 03 ottobre 2019

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